Legge di Bilancio 2019: vendere una casa donata sarà più semplice
Approvato alla camera l'emendamento che rende più facile vendere la casa donata.
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Vendere una casa donata d'ora in avanti sarà più semplice. Grazie all'emendamento approvato questa settimana dalla V Commissione della Camera dei deputati all'interno del disegno di legge di Bilancio 2019 verrà parzialmente modificata la disciplina civilistica della donazione per meglio tutelare i diritti di chi acquista la casa, che non potranno quindi più essere pregiudicati dall’azione di rivendicazione dei familiari per lesione della quota legittima.
Cosa significa questo? Semplice:
che i terzi compratori non rischieranno di dover restituire l'immobile a famigliari che si sentono danneggiati dalla donazione.
Case donate, cosa cambia
Nello specifico, l'emendamento approvato andrà a modificare l’articolo 563 del Codice civile che disciplina l’azione contro gli aventi causa dai donatari soggetti a riduzione. Grazie alla modifica d'ora in avanti, qualora i famigliari lamentino una lesione della quota legittima avranno diritto alla sola compensazione pecuniaria senza la possibilità di sottrarre l’immobile al terzo acquirente.
Se poi il donatario dovesse essere impossibilitato al risarcimento, questo ricadrà su colui che ha beneficiato del dono, nei limiti del vantaggio che ne ha ottenuto.
Immobili donati, la trascrizione
La trascrizione delle domande di riduzione di donazioni di beni immobili verrà poi disciplinata a parte rispetto a, come avveniva ora, la materia della domanda di riduzione delle disposizioni testamentarie. In particolare, ciò implicherà che, se non si trascriverà la domanda di riduzione della donazione prima dell’atto di acquisto dell’immobile, il terzo acquirente potrà mantenerlo.
Ratio e applicazioni
L’emendamento stabilisce che la nuova disciplina sull’acquisto di immobili donati troverà applicazione per tutte le successioni aperte dopo l’entrata in vigore della legge di Bilancio per il 2019. Mentre per le altre successioni si continuerà ad applicare la vecchia normativa che consente di proporre l’azione di restituzione della casa anche nei confronti dei terzi compratori.
La ratio della riforma è facilitare la vendita delle case donate e contrastare la crisi del settore immobiliare ma, soprattutto, tutelare i diritti dei terzi acquirenti che non di rado si sono visti costretti a cedere l’immobile anche se totalmente estranei alle diatribe familiari del venditore.
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